Milano,sgominata banda di prostitute
Dodici appartamenti nei quali ragazze fra i 18 e i 22 anni, di nazionalità albanese, romena, russa e ucraina si prostituivano, sono stati sequestrati dalla polizia di Milano. Le case erano allestite come veri e propri bordelli e negli armadi c'era ogni tipo di attrezzo per il sesso sadomaso. Nell'inchiesta risultano coinvolti 4 titolari di agenzie immobiliari, indagati per favoreggiamento della prostituzione e dell'immigrazione clandestina.
Frustini, lacci e falli di gomma, oltre che preservativi ovunque: è quanto ritrovato dalla polizia durante le ispezioni. In uno di questi appartamenti era stato montato un palo per la lap dance in una vasca da bagno in modo che, mentre in camera da letto si consumavano i rapporti, i clienti potessero anche assistere ad uno spettacolo.
Il costo degli incontri a luci rosse variava tra i 200 e i duemila euro, cifre che abitualmente venivano sborsate da clienti facoltosi. Un giro d'affari e di ragazze "vertiginoso" secondo gli investigatori che esercitavano in appartamenti arredati sempre nello stesso modo. Niente elettricità nei monolocali ma solo la luce delle candele.
A dividere la sala d'attesa dalla stanza da letto era solo un solo un vetro in plexigas dal quale era possibile intravedere, oscurandolo o meno, quanto avveniva prima che arrivasse il proprio turno. Diversi gli strumenti sadomaso sequestrati, così come i possibili travestimenti messi a disposizione dei clienti.
Gli agenti immobiliari affittavano a prezzi altissimi i monolocali: da 1200 a 1800 euro al mese in zone non centrali di Milano. I proprietari davano mandato all'agenzia che si occupava dell'affitto ed erano ignari di quello che accadeva nei loro appartamenti.
Anzi, in più occasioni hanno avvertito le agenzie di quello che avveniva ma gli agenti li hanno ignorati. Un ruolo fondamentale nella vicenda appartiene ad un geometra, anche lui indagato, che faceva da intermediario fra le agenzie e le ragazze. In pratica chiedeva favori sessuali per trattare con le agenzie immobiliari. L'indagine è partita circa due anni fa dai numerosi esposti spediti dai condomini delle prostitute stanchi del viavai di clienti.
fonte:tgcom.mediaset.it