"Non sono una cintura di castità"
I jeans non sono "paragonabili" a una specie di "cintura di castità" che impedisce i tentativi di qualcuno di poter toccare le parti intime di chi li indossa. Dunque non possono essere considerati un ostacolo a una violenza sessuale. Lo rileva la Cassazione confermando la condanna alla pena (sospesa) di un anno di reclusione inflitta ad un uomo dalla Corte d'appello di Venezia per violenza sessuale.
Il caso riguarda una ragazza di 16 anni della provincia di Padova che aveva più volte subito "atti di libidine" da parte del convivente della madre. L'uomo, R.P. di 37 anni era stato condannato dalla Corte di Appello di Venezia ad un anno di carcere (in base all'art. 609 bis con pena sospesa e attenuanti riconosciute) perché più volte "con violenza aveva compiuto atti di libidine nei confronti della 16enne toccandola sul seno, sui fianchi, sul sedere e nelle parti intime, entrando con le mani sotto i pantaloni della donna".
Contro la prima sentenza di condanna, l'uomo si era rivolto alla Suprema Corte, spiegando che "indossando la ragazza dei jeans ed essendo seduta", era "impossibile" infilare una mano sotto i pantaloni da lei indossari toccandole le parti intime. Gli 'ermellini' della terza sezione penale, con la sentenza n.30403, hanno rigettato il ricorso dell'uomo, osservando la "compiuta valutazione degli elementi" da parte della Corte territoriale e sottolineando che "il fatto che la ragazza indossasse pantaloni del tipo jeans non era ostativo al toccamento interno delle parti intime, essendo possibile farlo penetrando con la mano dentro l'indumento, non essendo questo paragonabile ad una specie di cintura di castità".
I jeans furono al centro di un'altra sentenza, contestatissima, che la Suprema Corte depositò nel febbraio del 1999, nella quale veniva insinuato il dubbio che la violenza sessuale sarebbe stata più difficile da attuare nel caso in cui la vittima avesse indossato un simile abbigliamento. I giudici, all'epoca, avevano annullato con rinvio la condanna inflitta ad un presunto stupratore, rilevando che i jeans non possono essere sfilati "nemmeno in parte" se chi li indossa non dà "una fattiva collaborazione".
fonte:tgcom.mediaset.it