Heroes, spoiler, Heroes Destiny e The Recruit

Come al solito dopo la puntata di Heroes del lunedì, un piccolo riassunto su cosa ci aspetta e cosa abbiamo imparato; ovviamente, se non siete a pari con la programmazione americana…non leggete!

L’episodio di ieri sera, intitolato Our Father, ha visto Claire e Hiro viaggiare nel passato per stoppare Arthur Petrelli; i due, in particolare, sono tornati indietro di 16 anni, quando Kaito Nakamura ha affidato la piccola Claire a Noah Bennet. Peter e l’Haitiano, invece, hanno fatto squadra per stoppare Sylar, mentre Mohinder ha avuto una ‘rivelazione’ che cambierà tutto…

Sylar, per la cronaca, si conferma un serial killer di quelli tosti, e dopo un periodo di pentimento, a parte aver ‘fritto’ Elle
con i suoi (di lei) poteri, si rivolta anche contro Arthur, che deve
pure guardarsi le spalle da Peter e l’Haitiano, i quali, su ordine di
Angela, vogliono ucciderlo; e difatti, il nostro morirà…ma non vi
diciamo per mano di chi!

Molto carine le scene tra Hiro e Claire, piacevoli new
entry visto che i due non erano mai apparso insieme; i due passano
anche del tempo con le loro famiglie, mostrandoci la saga dei Bennet e dei Nakamura. Purtroppo Hiro viene derubato dei suoi poteri da Arthur, che poi viene ucciso e resterà intrappolato nel passato…

Daphne, infine, ha decisamente assunto un ruolo di primo piano, visto che nei fumetti di Isaac Mendez la si vede far comunella con Matt e Ando,
il cui inglese migliora puntata dopo puntata (anche se speriamo non lo
facciano migliorare troppo, il giappo-inglese è una delle cose più
fighe di Heroes in lingua originale).

Nel futuro, Kristin di E! Online ci avvisa che l’avvertimento dei giorni scorsi relativo ad una bionda che avrebbe perso la vita
è ancora valido; considerato che Claire è morta e risorta, e che Elle è
invece morta del tutto…sarà Tracy a morire, o verrà introdotto un nuovo
personaggio?

Peter riprenderà i suoi poteri: secondo una non meglio
specificata fonte, lo vedremo svolazzare in uno dei prossimi episodi
e…salverà anche Hiro dal passato? Al momento, è una domanda senza
risposta!

Nel volume Fugitives, infine, vedremo che creare supersoldati non è l’interesse primario di Nathan e Tracy…ma quale sarà allora il loro piano? Non lo sappiamo, ma considerato che il calo di ascolti non ha cambiato il fatto che Heroes è lo show più visto nella fascia 18-49, di sicuro lo vedremo nel prossimo Volume e nella probabile quarta stagione, che vedrà a bordo anche Bryan Fuller

Il prossimo episodio di Heroes, Duel, è previsto per
il 15 dicembre, poi lo show tornerà il prossimo anno; per aiutarci a
sopportare l’attesa, la NBC ha tirato fuori due progetti; il primo è Heroes Destiny, ’spinoff’ del concorso “Create Your Hero“, che ha per protagonista Santiago, un ragazzo ‘normale’ che vive a Lima, Perù, con la passione per il calcio e il potere della supervelocità.

Il secondo, invece, è un’episodio intitolato “The Recruit”
e diviso in ‘capitoletti’, che saranno messi in rete ogni lunedì; il
primo ‘capitolo’ è previsto per lunedì prossimo, si intitola “Private Mills” e vede protagonisti Angela e una soldatessa di nome Rachel Mills.

La donna, secondo quanto scritto in numerosi siti web, è stata reclutata dalla Pinehearst per un programma segreto assieme ad altri membri dell’esercito (forse i supersoldati di cui dicevamo sopra?); a tutti è stato iniettato un siero,
per farle diventare delle persone con una qualche abilità, ma questi
’speciali’ diventeranno una minaccia per la società… Di seguito, un
assaggio di quello che sarà “The Recruit”, che vede tra i protagonisti
anche Brian Skala/David Sullivan, Cole Williams/Ryan Hanover e Ronald Lawrence/Carlos.

fonte:televisionando.it

Bryan Fuller, recentemente tornato a far parte della produzione di Heroes, ha dato la prima intervista dal suo ritorno a Michael Ausiello.

Fuller spiega quali sono secondo lui i problemi di Heroes, e come rimediare...inoltre rivela alcuni spoiler sul Volume IV.







Secondo te, cosa è andato storto in Heroes?


E' diventato troppo complicato ed è caduto in alcune trappole tipiche della science-fiction. Ad esempio, in Villains, quando si parla di formula e di catalizzatore, il conflitto diventa impersonale. E penso che l'obiettivo di tutti sia di ridare un volto al conflitto. Bisogna salvare qualcosa che ha un volto, altrimenti non si ha ragione di essere emotivamente coinvolti. Credo che Villains sia iniziato in modo molto interessante, ma si è annacquato e ingarbugliato lungo la strada, e non riuscivo a capire fino in fondo le motivazioni dei personaggi. Ho anche iniziato a perdere il conto di quali fossero i loro poteri. Una delle cose più riuscite della prima stagione era che la metafora sui poteri era molto chiara. Queste metafore sembrano essersi complicate con le due stagioni che sono seguite. Condivido questa preoccupazione con tutti gli sceneggiatori. Non è che sia arrivato dicendo: "Ecco cosa dovete fare per salvare la serie!". Tutti sanno cosa bisogna cambiare, tutti remano in quella direzione.


Comincerai a lavorare dall'episodio 19, vero?


Sì. Sono fortunato perché mi ritrovo ad entrare nel bel mezzo di una storia molto stimolante. Jeph Loeb e Jesse Alexander, prima di lasciare la serie, hanno messo in moto, con Fugitives, tanti di quegli eventi eccezionali. È davvero un nuovo inizio. Tutti i personaggi sono tornati alle loro vite.
Vedrete Peter fare l'infermiere. Claire deve scegliere l'università. Ci allontaniamo del mondo delle formule e dalla pseudo-magia.


Gli episodi di Fugitives fino al 19 sono solidi?


Sì. Gli episodi 14,15, e 16 sono straordinari. La storia di Fugitives comincia in modo molto forte, poi verso la metà si complica un po' troppo sotto l’aspetto della mitologia. Sono arrivato nel momento in cui tutti si sono resi conto: "Oh, stiamo ingarbugliando troppo le cose e dobbiamo tornare dare un volto alle storie perché una formula non ha volto; la salvezza del mondo non ha un volto". Occorre dunque far virare la nave di nuovo nelle acque dei personaggi, e tutti nella squadra degli sceneggiatori condividono questo desiderio. Dobbiamo tornare ai personaggi, poiché è così che è cominciata la storia: una limpida metafora del supereroe applicata alla vita di tutti i giorni. Ma la nave è grossa e ci vorrà un po' per farle riprendere il largo.


Piani per sfoltire il cast?


Alcuni moriranno. Alcuni ritorneranno. La moglie di Matt (Janice) ritornerà. Scopriremo cosa succede quando si mette al mondo un super-neonato. Avremo anche meno sottotrame per ogni episodio. Ci limiteremo a 3 o 4 attorno ad un trama principale cui si collegano tutte. Cambieremo la struttura della serie perché ci sia una vicenda principale chiara che occupi gran parte del tempo e faccia da traino alla storia.


Consideri il volume IV come una sorta di "riavvio" della serie?


Non necessariamente un riavvio, più un ritorno allo spirito essenziale della serie e un richiamo a far ritornare gli spettatori. Non penso che i problemi vengano dalla struttura "a capitoli" di Heroes, ma piuttosto dalle storie raccontate all'interno di questa struttura.


Sarai della partita la stagione prossima?


L'idea è quella.


Com'è il tuo rapporto con Tim Kring da quando sei tornato?


Molto positivo devo dire.


Chi ha l'ultima parola? Tu o Tim?


Tim. Io sono un consulente. Il mio lavoro è aiutare con la visione generale della serie, e questa visione è stata un po' incoerente. Ma Fugitives rappresenta un grosso cambiamento di rotta. Penso che le persone che hanno un'opinione critica di Heroes ritorneranno a guardarlo.

Intervista al mitico Bryan fuller!
Fugitives sarà grandioso!