Tranquilli, non sto dando i numeri della cabala, ma è il titolo di un film di Totò.
Il barone Antonio Peretti è un vero e proprio tirchio.
Lo vediamo subito entrare alle terme presentando il certificato di povertà.
Suo figlio, che vuole sposare l'amata fidanzata, deve fare i conti con suo padre, cercando di convincerlo a fargli dare una certa cassetta stracolma di denaro che spetterebbe, metà a lui e metà al comune, come il testamento di suo nonno dice.
Ma il barone è un tirchio e nega da sempre l'esistenza di tale cassetta.
Così una sera, mentre va in farmacia per farsi dare la polvere per la stipsi, a sua insaputa, il farmacista gli ha preparato un sonnifero, e con il sindaco ed il medico per complici, tenteranno, quando crederà di essere in punto di morte, di farsi dire dove si trova la cassetta.
Il tentativo fallisce, nemmeno nel finto punto di morte ne nega l'esistenza.
Allora, mentre il barone è ancora sotto l'effetto del sonnifero, lo portano in un centro termale (a pagamento, quindi lui non c'è mai stato e non sa come sia all'interno), dicendogli che è trapassato.
Con l'inganno, se vuole redimersi da ciò che ha fatto in vita, deve mostrare loro dove si trova la cassetta.
Film molto divertente con un ottima interpretazione dal magistrale Totò.
Gli effetti speciali, si parla del 1950, lasciano molto a desiderare, ma il film rimane molto divertente.