Il film è ambientato in un futuro non ben definito, dove lo scioglimento dei ghiacci ha causato l'innalzamento dei mari e allagato per sempre città come Venezia, Amsterdam, New York.
Le gravidanze sono limitate e ci sono robot che servono gli umani, visto che necessitano solo di poche "attenzioni".
Una delle società costruttrici propone di costruire un robot capace di amare ed una coppia ha il figlio in coma da 5 anni risulta il al caso per mandare il primo modello di questo genere.
All'inizio le cose non sono semplici, visto che pur sempre di un robot si tratta, e comunque, il figlio naturale è pur sempre in vita.
Quando le cose sembrano andar bene anche con questo robot all'interno della "famiglia", il figlio naturale si riprende, e col tempo il robot viene abbandonato per strada, altrimenti, se viene restituito, verrà distrutto.
Si ritroverà da solo nel mondo.
Durante la sua permanenza nella famiglia, assieme al figlio naturale, ha ascoltato la favola di Pinocchio, ed ora che è da solo vuole trovare la Fata Turchina per poter diventare un bambino vero, così la "mamma" gli vorrà di nuovo bene e se lo riprenderà.
Il film è uno di quelli che, o ti piace o no.
Diretto da Spielberg per fare un favore a Kubrick, visto che quando lo voleva dirigere lui, agli inizi degli anni 90, la tecnologia digitale era agli albori e non in grado da fare un film con così tanti effetti ed ha preferito fare Eyes wide shut.
Infatti, chi conosce bene i due registi, sa che il film non è ne dell'uno ne dell'altro, sembra un ibrido.
Un film difficile, visto che si tratta per certi versi di un Pinocchio "tecnologico".
Non so cos'altro scrivere, visto l'imponenza del film.
Visivamente ha un bell'impatto, visto che per ragioni di trama, è stato riempito di molti effetti speciali.