In Spagna resti del "primo" europeo
Trovato ominide di un milione di anni
La scoperta in Spagna dei resti di un ominide potrebbe sconvolgere le teorie sull'occupazione umana dell'Europa. Lo afferma uno studio che sarà pubblicato giovedì sulla rivista "Nature". Per gli scienziati le ossa, che potrebbero avere fra 1,1, e 1,2 milioni di anni, sarebbero le tracce più antiche esistenti di abitanti umani nell'Europa occidentale. L'ominide è stato ritrovato nella grotta di Sima del Elefante della Sierra di Atapuerca.
I nuovi elementi (un pezzo di mandibola e un premolare inferiore dello stesso individuo) e i risultati di scavi precedenti suggeriscono che una specie abbia avuto luogo nel Paleolitico inferiore in questa zona all'estremità occidentale del continente euroasiatico. Questa nuova razza specie di ominidi sarebbe dovuta all'arrivo nella penisola iberica di una popolazione originiaria dell'est, a sua volta costituita di discendenti della prima espansione demografica proveniente dall'Africa, forse via il Medio Oriente e il Caucaso.
Proprio in Caucaso, nel sito georgiano di Dmanissi, sono stati recentemente ritrovati i primi umani non africani, che presentavano caratteristiche assieme primitive e sviluppate: resti che avrebbero quasi 1,8 milioni di anni. La loro anatomia fa pensare sia ai primi rappresentanti del genere Homo (l'Homo habilis, apparso in Africa orientale 2,4 milioni di anni fa) sia a quelli considerati come i loro discendenti, gli esemplari di Homo erectus risalenti a circa 1,7 milioni di anni fa.
La teoria della discendenza fra "habilis" e "erectus" è stata messa in dubbio da uno studio recente che rivela come in Kenya siano invece coesistiti, e quindi che sarebbero entrambi discendenti di un comune antenato.
Infine, anche le teorie sull'evoluzione dell'uomo di Neanderthal sono state recentemente stravolte. E' stato a lungo considerato un abitante dell'Europa glaciale che non si era mai allontanato dal Medio Oriente e dall'Asia occidentale; ma resti di Neanderthal sono stati recentemente trovati in Siberia, 2.000 chilometri oltre il confine presunto dei loro spostamenti.
E ora, alcuni scienziati pensano che sia Neanderthal che l'uomo moderno potrebbero essere discendenti degli "spagnoli" di Atapuerca, le cui ossa sono appena venute alla luce vicino a Burgos.
fonte:tgcom.mediaset.it