1902, il Capitano Vladimir Arseniev sta perlustrando la tundra asiatica allora sconosciuta.
Una
sera, poco dopo essersi accampato con i suoi uomini, arriva un ometto
dai tratti cinesi, che si chiama Dersu Uzala, che fa parte di un
piccolo popolo, i Gold.
Non si sa la sua età ne da dove venga, visto che non sa nemmeno lui quanti anni ha e che la foresta è la sua casa.
Si sa solo che è una persona generosissima e che ha perso moglie e figli tempo addietro a causa della peste.
Il
capitano chiede a Dersu di accompagnarlo per la foresta, visto che,
come dice lui, ci abita, facilitando a lui il lavoro di perlustrazione.
Il mattino seguente, senza dire una parola, Dersu li accompagna.
Comincerà così una lunga e profonda amicizia tra Dersu ed il Capitano, scoprendo che Dersu è una persona molto altruista.
Finito
il lavoro di perlustrazione, capitano, militari e Dersu devono
salutarsi, ma si ritroveranno, il capitano con altri militari e Dersu
tre anni più tardi.
Durante questa missione Dersu comincia a perdere
la vista, cosa importante per un cacciatore che vive di ciò che la
natura offre.
Così il capitano gli offre di vivere a casa sua, in città.
Racconta al figlio dell'amicizia con suo padre e di quante volte gli ha salvato la vita durante le sue due missioni.
Ma
non dura molto, Dersu si sente soffocare, non può sparare nemmeno agli
uccelli e tanto meno comprende le regole cittadine a noi comuni.
Così torna nella foresta.
Poco
tempo più tardi il Capitano riceve un telegramma dove dice che un uomo
sconosciuto è morto con in tasca un biglietto da visita col suo nome.
Va per riconoscere il cadavere, ed è proprio quello di Dersu.