Scandalo in Serie A, parla un gigolò
Calciatore di professione, gigolò per necessità. Uno scandalo a luci rosse travolge la serie A e a farlo scoppiare è un atleta di serie C, che arrotonda facendo l'escort. In un'intervista a La7, Victory, questo il nome del gigolò, racconta la sua doppia vita: "Vendo le mie prestazioni a giocatori di squadre importanti, ho circa 30 clienti calciatori, una dozzina di serie A, alcuni della Nazionale. Millecinquecento euro per qualche ora".
Dichiarazioni shock, che rischiano di gettare nuovo fango sul mondo del calcio. Questa volta, però, gli illeciti sportivi non c'entrano: a travolgere la serie A nello scandalo sono le abitudini sessuali degli atleti. A scatenare il putiferio, le rivelazioni, tutte da verificare, di un giocatore di Serie C, che, come secondo lavoro, vende prestazioni sessuali. I destinatari?
Colleghi della serie più prestigiosa, dice lui, che non fa nomi, lasciando però capire che i soggetti coinvolti sono illustri. "Ce ne sono alcuni, non tanti, che fanno parte della nazionale, e anche sposati. In tre occasioni mi hanno chiesto di far l´amore in gruppo, con più giocatori della stessa squadra, ma anche con amici di formazioni diverse. E´ solo una questione sessuale, niente parole. Tengono molto alla privacy e hanno una dannata paura di essere scoperti e di scoprirsi. Con uno mi sono incontrato al buio, fuori Milano, non so chi fosse. I patti erano che tutto dovesse essere fatto a luci spente".
Victory, così si fa chiamare l'escort, ha 25 anni e conduce una doppia vita: di giorno sportivo fidanzato con una ragazza della porta accanto, di notte gigolò a cinque stelle: "Millecinquecento euro per qualche ora. I calciatori pagano senza fiatare. Li incontro spesso in albergo, la domenica sera, dopo la partita. Nell´unico momento di tranquillità che hanno. Chiedono di rilassarsi. Non hanno problemi a farsi baciare sulla bocca".
Affermazioni che scottano, soprattutto in una realtà come quella calcistica, dove la parola 'gay' è quasi un tabù: "Sono più attivi che passivi. Molti di loro sono bisex, hanno bisogno di una facciata rispettabile, magari sono anche sposati. In Italia nessun calciatore del campionato ammetterà mai di essere gay, almeno non ora. Ci sono troppi condizionamenti sociali, e forse è giusto così".
fonte:tgcom.mediaset.it